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sabato 22 ottobre 2016

Le Nuvole












ἔλθετε δῆτ᾽ ὦ πολυτίμητοι Νεφέλαι τῷδ᾽ εἰς ἐπίδειξιν:
εἴτ᾽ ἐπ᾽ Ὀλύμπου κορυφαῖς ἱεραῖς χιονοβλήτοισι κάθησθε,
εἴτ᾽ Ὠκεανοῦ πατρὸς ἐν κήποις ἱερὸν χορὸν ἵστατε Νύμφαις,
εἴτ᾽ ἄρα Νείλου προχοαῖς ὑδάτων χρυσέαις ἀρύτεσθε πρόχοισιν,
ἢ Μαιῶτιν λίμνην ἔχετ᾽ ἢ σκόπελον νιφόεντα Μίμαντος:
ὑπακούσατε δεξάμεναι θυσίαν καὶ τοῖς ἱεροῖσι χαρεῖσαι.
Venite, o venerande nuvole, a mostrarvi a costui
o che sulle sacre e candide di neve vette dell'Olimpo sediate,
 o che nei giardini del padre Oceano una sacra danza iniziate con le Ninfe,
o che, ancora, nelle foci delle acque del Nilo attingiate coppe d'oro,
che vi troviate nella palude Meietica o che stiate portando neve sul promontorio di Mima:
venite, dunque, e porgete orecchio alle offerte che portiamo e gradite i nostri sacrifici.

[Aristofane, Le nuvole]

sabato 15 ottobre 2016

Le 10 migliori frasi... delle canzoni di Bob Dylan

Immagine trovata nella pagina
 Rolling Stone: "'The Freewheelin' Bob Dylan':
 Inside His First Classic"
Essendo stato appena insignito del premio Nobel per la Letteratura, potevo io esimermi dal dedicargli un post? (E che ora si sbrighi a rispondere all'Accademia, o come diavolo si chiama, perchè non vorrei che uno dei miei pochi idoli ancora viventi, improvvisamente diventasse un mio non-più-idolo vivente, grazie). Inoltre ciò mi dà l'occasione per aprire una nuova rubrica e, soprattutto, parlare un po' di musica. Sarò breve e non mi addentrerò troppo nella polemica sul fato che sia stato giusto o meno dargli. Dico solo che ne sono molto felice, in quanto trovo imprescindibile il legame musica-poesia: se è vero che una buona canzone per essere tale ha bisogno di un buon testo (e qui entriamo nell'ambito della poesia, naturalmente), è altrettanto vero che una buona poesia ha bisogno che le parole in essa contenuta suonino bene tra loro, che siano musicali.

sabato 9 luglio 2016

Genova



Vengo da Amburgo, vengo da Francoforte, vengo dalla Sardegna ma vengo soprattutto da Genova. Genova, che tutte le volte che ti ci trovi fuori ti rendi conto che è una città soprattutto da rimpiangere. Nel senso che ci nasci e ci vivi fino a vent'anni - dove un nostro amico poeta diceva che si arde di inconsapevolezza - poi a vent'anni cerchi di trovare lavoro e [...] ti rendi conto che è difficile lavorarci. Allora te ne vai. E dopo che te ne sei andato cominci a rimpiangerla
Fabrizio De Andrè

lunedì 18 aprile 2016

Simply Dante


Un dì si venne a me Malinconia

Un dì si venne a me Malinconia
e disse: <<Io voglio un poco stare teco>>;
e parve a me ch'ella menasse seco
Dolore e Ira per sua compagnia.

E io le dissi: <<Partiti, va via>>;
ed ella mi rispose come un greco:
e ragionando a grande agio meco,
guardai e vidi Amore, che venia

vestito di novo d'un drappo nero,
e nel suo capo portava un cappello;
e certo lacrimava pur di vero.

Ed eo li dissi: <<Che hai, cattivello?>>.
Ed el rispose: <<Eo ho guai e pensero,
ché nostra donna mor, dolce fratello>>.

(D. Alighieri)

sabato 9 aprile 2016

Fairytales

In occasione dell'uscita del film Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio (che spero  di andare a vedere presto), vi dedico cinque frasi di fiabe dei fratelli Grimm e compagnia bella (Andersen l'allegrone, ad esempio), che non potreste mai sentire nella versione disneyana delle suddette fiabe (con allegato un bel sondaggio accanto: votate! -non è un ordine, ma quasi). Enjoy it!

giovedì 31 marzo 2016

Caelum, non animum mutant!

Tu quamcumque dues tibi fortunaverit horam
grata sume manu neu dulcia differ in annum,
ut quocumque loco fueris vixisse libenter
te dicas; nam si ratio et prudentia curas,
non locus effusi late maris arbiter aufert,
caelum, non animum mutant, qui trans mare currunt.

Tu, qualunque ora il dio ti avrà regalato,
accoglila con mano riconoscente e non rimandare le gioie di anno in [anno,
affinchè, in qualunque luogo tu sia stato, di essere vissuto serenamente
tu possa dire; infatti e sono la ragione a eliminare gli affanni,
e non un luogo spettatore di un vasto tratto di mare
il cielo, e non l'animo!, mutano coloro che corrono aldilà del mare.

(Orazio, Epistulae I, 11)

mercoledì 23 marzo 2016

Il Sabato del Villaggio

                                             
Già tutta l'aria imbruna,
Torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
Giù da' colli e da' tetti,
Al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
Della festa che viene;
Ed a quel suon diresti
Che il cor si riconforta.

(G. Leopardi - Il Sabato del Villaggio)

giovedì 17 marzo 2016

mercoledì 9 marzo 2016

Esule



Χρὴ δὲ ξὲνον μὲν κάρτα προσχωπεῖν πόλει·
[...]
ἀλλ'οὐ γὰρ αὑτὸς πρὸσ σὲ κἄμ'ἥκει λόγοσ·
σοὶ μὲν πόλις θ'ἥδ'ἐστὶ καὶ πατρὸς δόμοι
βίου τ'ὄνησις καὶ φίλων συνουσία,
ἐγὼ δ'ἔρημοσ ἄπολις οὖσ'ὑβρίζομαι [...]

Certo, uno straniero deve adattarsi agli usi del paese che lo ospita;
[...]
Ma lo stesso ragionamento non è valido per me e per te
Tu vivi nella tua città, presso la casa paterna,
godendo della tua vita e dei tuoi amici,
io, invece, essendo sola e senza patria, subisco un torto

Euripide - Medea

Traduzione mia con riferimenti al testo di L. Suardi e di U. Albini

martedì 8 marzo 2016

I am here as a soldier

Per festeggiare la festa della donna vi allego la traduzione di una parte del discorso Freedom or death di Emmeline Pankhurst, la più grande figura di riferimento per il movimento delle suffragette inglesi dell'inizio del secolo scorso.
Prima, però, una piccola premessa: sono una pacifista convinta e ritengo che si possa ottenere ciò che si vuole senza l'uso della violenza. Perchè allora un messaggio così, se vogliamo, guerrafondaio? Innanzitutto perchè le suffragette iniziarono con una politica pacifica: tenevano comizi, andavano a parlare in Parlamento... Ma non vennero ascoltate. Alle parole, dunque, sostituirono i fatti: vetrine rotte, interruzione di tutte le vie di comunicazione, atti di vera e propria rivoluzione. Era l'unico modo, perchè ci si accorgesse di loro. E sono profondamente convinta anche del fatto che, se oggi possiamo parlare e avere una voce, sia merito di tutte quelle donne che si sono fatte strada a suon di sassi, calci e atti violenti, giustificabili in quel preciso momento storico (il periodo di pace tra le due grandi guerre), ma non più accettabili adesso. Per questi motivi ho deciso di pubblicare questo chiaro manifesto di azione (deeds, not words, diceva la buona Emmeline), ritenendomi, sì, soldato, ma di pace (avendo in mente anche la meravigliosa foto di Patti Smith che fa il saluto militare)

mercoledì 2 marzo 2016

My Heart Leaps Up

My heart leaps up when I behold
A rainbow in the sky:
So was it when my life began;
So is it now I am a man;
So be it when I shall grow old,
or let me die!
The Child is father of the Man;
And I could wish my days to be
buond each to each by natural piety.


Il mio cuore ha un sussulto quando osservo
un arcobaleno nel cielo:
Così era quando la mia vita è cominciata;
Così è ora, che sono un uomo;
Così sarà quando invecchierò,
oppure lasciami morire!
Il Bambino è il padre dell'Uomo;
E potrei desiderare che i miei giorni siano
legati l'un l'altro da una pietà di Natura.

W. Wordsworth, My Heart Leaps up

mercoledì 24 febbraio 2016

Roma

Perché dietro la nostra civiltà c'è Omero, c'è Socrate, c'è Platone, c'è Aristotele, c'è Fidia. C'è l'antica Grecia col suo Partenone e la sua scoperta della Democrazia. C'è l'antica Roma con la sua grandezza, le sue leggi, il suo concetto della legge. Le sue sculture, la sua letteratura, la sua architettura. I suoi palazzi e i suoi anfiteatri, i suoi acquedotti, i suoi ponti, le sue strade. C'è un rivoluzionario, quel Cristo morto in croce, che ci ha insegnato (e pazienza se non lo abbiamo imparato) il concetto dell'amore e della giustizia. [...] E poi dietro la nostra civiltà c'è il Rinascimento. C'è Leonardo da Vinci, c'è Michelangelo, c'è Raffaello, c'è la musica di Bach e di Mozart e di Beethoven. Su su fino a Rossini e Donizetti e Verdi and Company. 
Oriana Fallaci

mercoledì 17 febbraio 2016

Amy


                                                                                     Is your heart singing out of  tune?
                                                                                    Are your eyes just singings the blues?
                                                                                    Dirty records from another time
                                                                                    Some blood stains on your shoes

No one really knows about your soul
And I barely really know your name
Burning rhythms and posting lies
And a bunch of fool drown in shame

Amy don't you go

Il tuo cuore sta stonando?
I tuoi occhi cantano solo il blues?
Sporche registrazioni di un altro tempo
Alcune macchie di sangue sulle tue scarpe

Nessuno conosce veramente la tua anima
e io conosco a malapena il tuo nome
Ritmi che bruciano e bugie esposte
e una marea di stupidi affogati nella vergogna

Amy, non andartene

Green Day - Amy

martedì 9 febbraio 2016

Considerazioni

Ho ritrovato ultimamente questa frase che ho sempre lasciato come descrizione sul profilo di Google+, completamente immemore di averla usata e della sua esistenza, purtroppo. Mi riempe di orgoglio averla usata prima che "andasse di moda" (le virgolette sono d'obbligo) parlare di unioni civili e, quindi, di unioni tra omosessuali, perchè  dimostra che è un argomento che mi è sempre stato a cuore, anche quando non se ne parlava molto. Premettendo che, indipendentemente da ciò che penso (che si capirà abbastanza con la citazione di cui sto parlando), trovo che sia ormai piuttosto inutile scendere in piazza (da qualunque parte si manifesti, sia ben chiaro!), perchè la manifestazione perde e fa perdere il significato delle cose, a lungo andare (come un medicinale che preso troppo non guarisce più, insomma), non inizierò qui nel blog ad inserire troppi post sull'argomento, per non rischiare di cadere e in banalità e in post in cui i concetti saranno triti e ritriti (esposta una volta la propria ideologia, a meno che non si voglia aprire un dibattito, non c'è molto altro da dire, credo).
Vi lascio quindi, infine (e finalmente!, penserete) alla citazione, tratta da un'intervista a Billie Joe Armstrong, cantante e chitarrista dei Green Day, che non ha mai nascosto la propria bisessualità.

"Penso che tutti dovrebbero sposarsi. Ragazzi e ragazze. Ragazze e ragazzi. Ragazze e ragazze. Ragazzi e ragazzi. Non dovremmo avere diritto tutti ad una famiglia?"