mercoledì 9 marzo 2016

Esule



Χρὴ δὲ ξὲνον μὲν κάρτα προσχωπεῖν πόλει·
[...]
ἀλλ'οὐ γὰρ αὑτὸς πρὸσ σὲ κἄμ'ἥκει λόγοσ·
σοὶ μὲν πόλις θ'ἥδ'ἐστὶ καὶ πατρὸς δόμοι
βίου τ'ὄνησις καὶ φίλων συνουσία,
ἐγὼ δ'ἔρημοσ ἄπολις οὖσ'ὑβρίζομαι [...]

Certo, uno straniero deve adattarsi agli usi del paese che lo ospita;
[...]
Ma lo stesso ragionamento non è valido per me e per te
Tu vivi nella tua città, presso la casa paterna,
godendo della tua vita e dei tuoi amici,
io, invece, essendo sola e senza patria, subisco un torto

Euripide - Medea

Traduzione mia con riferimenti al testo di L. Suardi e di U. Albini

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