lunedì 1 febbraio 2016

Sex Symbol: Socrate

Inauguriamo definitivamente il blog con questa rubrica, che spero apprezziate e non troviate troppo noiosa. Buona lettura!

Il primo fortunello sex symbol filosofo è il carissimo Socrate.
Le descrizioni fisiche che fanno di lui ci vogliono soprattutto far capire questo: era davvero brutto. Non solo: brutto (abbastanza brutto da essere paragonato ad un Sileno), grossolano, con non pochi difetti fisici e un cattivo gusto nel vestire (giuro che non sono stata io a descriverlo così, ma Senofonte e -udite udite!- Platone). In effetti, neanche le statue che lo raffiguravano erano proprio belline... Eppure pare che avesse avuto, oltre una moglie (la rompiscatole Santippe) e una concubina  (per non farsi mancare nulla, insomma), svariati amanti omosessuali.
Questi ultimi erano quelli che preferiva, perchè riteneva fossero i più puri, non essendo finalizzati alla procreazione ed essendo scelti. Possiamo, quindi, distinguere due fasi di questi amori.
Number one: Socrate giovinetto era il, cosiddetto, ἐρὸμενος ("amato", quello che in termini "manghesi" potremmo definire uke) di vari ἐρὰσται ("amanti", il seme, sempre in termini "manghesi"), quali Critone, Damone e Archelao, che erano suoi maestri. Ora, sinceramente, spero davvero che non fossero come il mio prof di filosofia, perchè se il poverello non era messo molto bene...
Nella seconda fase, come si può intuire, divenne lui  (anche i migliori invecchiano, miei cari) l' ἐρὰστη ed i suoi amanti erano il lecchino Platone (per il quale nutro una fortissima simpatia, come non traspare assolutamente dall'epiteto che ho usato) e -il mio preferito- il generale Alcibiade, che ricambiava alla grande e che avrebbe voluto più di quello che Socrate non gli dava (già, non è mai arrivato al dunque con il maestro, povero Alci...).

Se avete domande sono più che disponibile a rispondere e se avete altre curiosità sull'argomento sarò felicissima di scoprirle!

Alla prossima
Iatra Moira

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